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Educazione alla Cittadinanza Globale

em 30/06/2016 | 06h00min

Educazione alla Cittadinanza Globale Gyeongju (Korea). Le Figlie di Maria Ausiliatrice con VIDES Internazionale, membro dell’International Network FMA e IIMA hanno partecipato alla 66esima Conferenza del Dipartimento delle Nazioni Unite per linformazione pubblica - Organizzazioni non governative (DPI-NGO) che si è tenuta a Gyeongju, nella Repubblica di Corea. Il tema della conferenza, è stato: “L’Educazione alla Cittadinanza Globale: raggiungere insieme gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile”. La Conferenza ha rappresentato un’opportunità unica di coinvolgimento della società civile sul ruolo centrale dell’educazione quale fondamento dello sviluppo sostenibile e chiave per il raggiungimento dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030. Il riconoscimento della società civile quale attore chiave è arrivato da subito dal Segretario Generale Ban Ki-moon che, alla presenza di oltre duemila persone, ha aperto ufficialmente la conferenza, affermando: “Abbiamo bisogno dei governi, del settore privato e della società civile. Senza la loro partecipazione, nessuna iniziativa, per quanto ambiziosa, potrà mai essere pienamente realizzata.” Il Segretario ha poi sottolineato l’importanza dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n.4 “Educazione di qualità”, ribadendo come “l’educazione possa trasformare le società più povere in società ricche e sviluppate”. Questo è possibile solo se “si eliminano le disuguaglianze nell’accesso all’educazione”.Le discussioni principali tra i partecipanti alla Conferenza, ONG, esperti, rappresentanti di vari governi e agenzie ONU si sono sviluppate attorno al tema dell’educazione nelle sue molteplici declinazioni: formale; non-formale e informale, con un’attenzione particolare alle scienze e la tecnologia (STEAM Education). Diverse le discussioni sulle attività di advocacy e di pubblica informazione quali strumenti effettivi per denunciare e contrastare le disuguaglianze sociali e le terribili violazioni dei diritti umani e per rendere i governi responsabili davanti a simili situazioni. Particolare attenzione è stata data alla garanzia dell’accesso all’educazione per i gruppi emarginati e vulnerabili, come le popolazioni indigene. Trasversali a tutti i dibattiti le tematiche della parità di genere e dei cambiamenti climatici e tutela dell’ambiente. L’evento si è concluso con l’adozione di un Piano d’Azione (scarica il PDF disponibile in lingua inglese) per le ONG e il mondo accademico a sostegno dell’educazione alla cittadinanza globale per la realizzazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Il Piano d’Azione contiene un insieme di misure concrete per l’implementazione dell’Agenda 2030. Con l’adozione del documento si vuole affermare la crucialità dell’educazione alla cittadinanza globale per affrontare le sfide globali del nostro tempo. Il Piano promuove l’educazione intesa come strumento per promuovere lo sviluppo integrale della persona “emotivamente, eticamente, intellettualmente, fisicamente, socialmente e spiritualmente”. Un’educazione capace di promuovere la comprensione reciproca di “ruoli, diritti e responsabilità per il bene comune, il servizio all’umanità e l’avanzamento di una cultura di pace, non violenza, libertà, giustizia ed eguaglianza”. Al centro del documento anche il concetto dell’inclusione universale che si esprime chiaramente nella volontà di non menzionare nel testo nessun gruppo o identità particolare per assicurare “una piena inclusione ed eguale trattamento per tutte le persone – specialmente quelle in situazioni di vulnerabilità e marginalizzazione”. Si passa poi a definire il concetto di cittadinanza globale che deve promuovere i concetti di “tradizione” e innovazione” in modo che si possano preservare le unicità di ogni cultura e allo stesso tempo promuovere l’universalità dei diritti umani e della cittadinanza globale. Infine il Piano d’Azione richiama fortemente gli Stati Membri delle Nazioni unite a “dare la priorità all’educazione nelle politiche e nella pratica”. VIDES e IIMA hanno constatato un forte coinvolgimento dei giovani sia nell’organizzazione che nella produzione dei documenti finali della conferenza. Come riconoscimento del loro ruolo cruciale nelle decisioni che condizionano i processi educativi, per la prima volta dalla storia della Conferenza è stata redatta una Dichiarazione dei Giovani (Youth Declaration).

Fonte: Cgfmanet | Crédito: Salesianas de Dom Bosco